Sanremo: Droga e cellulari nel carcere, 19 indagati
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Una vasta indagine della Polizia di Stato ha portato alla luce un giro di droga e telefonini illegali all'interno della Casa Circondariale di Sanremo. Diciannove persone sono finite sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti, sospettate di essere coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti e nella diffusione di dispositivi elettronici proibiti all'interno del penitenziario.
Le indagini, avviate in seguito ad una serie di segnalazioni e sospetti, hanno consentito di ricostruire un'articolata rete di contatti tra l'esterno e l'interno del carcere. Secondo quanto emerso, la droga veniva introdotta nella struttura attraverso metodi ancora da chiarire completamente, mentre i cellulari sarebbero stati utilizzati dai detenuti per mantenere i contatti con l'esterno e organizzare le attività illecite.
Gli investigatori stanno ora lavorando per accertare il ruolo preciso di ciascun indagato e ricostruire l'intera catena di traffico. L'operazione dimostra la costante vigilanza della Polizia di Stato nel contrastare la criminalità anche all'interno delle strutture carcerarie, dove la presenza di sostanze stupefacenti e di mezzi di comunicazione illegali rappresenta un grave problema per l'ordine e la sicurezza pubblica. Le indagini sono ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi.
L'operazione evidenzia le difficoltà nel garantire la sicurezza all'interno delle carceri italiane, dove spesso la presenza di personale insufficiente e le strutture obsolete rappresentano un terreno fertile per attività illecite. La scoperta di questo traffico di droga e cellulari sottolinea l'importanza di investire in maggiori risorse per rafforzare la sicurezza e il controllo all'interno dei penitenziari, garantendo così un'efficace rieducazione e una più sicura convivenza tra i detenuti.
La Polizia di Stato continua a lavorare senza sosta per contrastare il fenomeno del traffico di droga e di oggetti proibiti all'interno delle carceri, impegnandosi in un costante monitoraggio e nel rafforzamento delle misure di sicurezza per garantire l'ordine e la legalità all'interno delle istituzioni penitenziarie.
