Schael vieta l'intramoenia nelle cliniche: sanzioni in arrivo
L
L'assessore Schael ha annunciato una drastica misura per contrastare presunte violazioni nell'ambito dell'attività intramoenia nelle cliniche private. Con una decisione che sta già suscitando numerose polemiche, l'intramoenia, ovvero l'attività libero-professionale svolta dai medici all'interno delle strutture ospedaliere pubbliche o private, è stata completamente bloccata nelle cliniche della regione. La scelta, secondo quanto dichiarato dall'assessore, è motivata dalla necessità di garantire equità e trasparenza nel sistema sanitario e di contrastare eventuali abusi.
Schael ha sottolineato la gravità delle irregolarità riscontrate in alcune cliniche, senza entrare nel dettaglio delle specifiche violazioni. Tuttavia, ha affermato che le indagini sono ancora in corso e che potrebbero emergere ulteriori dettagli nelle prossime settimane. Nel frattempo, è stata emanata una circolare che vieta in maniera definitiva l'intramoenia nelle cliniche coinvolte. I medici che non si adegueranno a questa disposizione si vedranno sottoposti a severe misure disciplinari, che potrebbero includere sospensioni o addirittura licenziamenti.
La decisione dell'assessore Schael ha già suscitato reazioni contrastanti. Le associazioni dei medici hanno espresso forte preoccupazione, denunciando il rischio di una riduzione dell'offerta di servizi sanitari e di un aumento delle liste d'attesa. Al contrario, alcune organizzazioni di consumatori hanno accolto la notizia con favore, sostenendo che questa misura contribuirà a migliorare la qualità del servizio e a contrastare le pratiche scorrette.
La situazione rimane quindi fluida e complessa. Le prossime settimane saranno decisive per capire quali saranno le conseguenze a lungo termine di questa scelta e quale sarà l'impatto sulla rete sanitaria regionale. Si attendono ulteriori sviluppi e chiarimenti da parte dell'assessore Schael e delle autorità competenti. La vicenda solleva interrogativi importanti sul delicato equilibrio tra libero esercizio professionale e tutela del servizio pubblico, e il dibattito è destinato a proseguire ancora a lungo.