Scommesse sportive: 16 miliardi persi in Italia, zero ritorno
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Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha lanciato un allarme riguardo al giro d'affari delle scommesse sportive in Italia. Secondo Gravina, 16 miliardi di euro vengono movimentati annualmente nel settore, ma l'Italia non riceve alcun ritorno economico da questa cifra enorme. Questa situazione rappresenta una grave perdita di potenziale per le casse pubbliche e per lo sviluppo del mondo sportivo nazionale.
Gravina ha sottolineato l'anomalia del sistema italiano a confronto con altri paesi europei, dove parte dei ricavi delle scommesse vengono reinvestiti nello sport. Questa discrepanza crea un grave svantaggio competitivo per l'Italia, che si trova a dover competere con nazioni che beneficiano di un sostanzioso finanziamento pubblico derivante dalle scommesse. La mancanza di un meccanismo di reinvestimento, inoltre, impedisce la crescita strutturale del settore sportivo, limitando investimenti in infrastrutture, formazione di giovani talenti e promozione di attività sportive a tutti i livelli.
La denuncia di Gravina solleva un'importante questione di politica economica e sportiva. L'enorme potenziale economico legato al mondo delle scommesse sportive non viene sfruttato a vantaggio del sistema sportivo italiano. È necessario un intervento normativo urgente per rimediare a questa situazione, introducendo un meccanismo che permetta di destinare una parte dei ricavi delle scommesse al finanziamento dello sport nazionale. Questo consentirebbe di colmare il gap con gli altri paesi europei e di promuovere una crescita sostenibile e responsabile del settore sportivo italiano.
L'assenza di un sistema di reinvestimento non solo penalizza lo sport, ma crea anche un pericoloso vuoto normativo, favorendo potenziali attività illecite e la mancanza di trasparenza nel settore. Gravina ha auspicato una riforma complessiva del sistema, che tenga conto delle best practice internazionali e garantisca trasparenza, legalità e un equo ritorno economico per lo sport italiano.
La questione sollevata da Gravina necessita di un'attenta riflessione da parte delle istituzioni e di un intervento rapido e deciso per evitare che l'Italia continui a perdere una cospicua opportunità di sviluppo per il proprio sistema sportivo.