Silvestrin attacca il Milan: "Via tutti, hanno distrutto il club!"
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L'ex giocatore del Milan, Giovanni Silvestrin, non usa mezzi termini per criticare la gestione attuale del club rossonero. In un'intervista rilasciata oggi, Silvestrin si è scagliato contro la dirigenza, usando parole dure e senza risparmiare nessuno. "Via tutti!", ha tuonato l'ex centrocampista, "Hanno mangiato rovinando il Milan. Hanno dilapidato il patrimonio e compromesso il futuro del club."
Silvestrin, noto per la sua lealtà e il suo attaccamento ai colori rossoneri, ha espresso profonda delusione per la situazione attuale della squadra. Secondo lui, la società ha commesso errori grossolani sia sul piano tecnico che su quello gestionale. Ha citato in particolare una serie di scelte discutibili sul mercato, che hanno portato ad un indebolimento della squadra e ad una perdita di competitività.
"Non è solo una questione di risultati sportivi", ha spiegato Silvestrin, "ma di una totale mancanza di visione e di progetto. Si è perso il senso di appartenenza, l'identità stessa del Milan. È un disastro su tutti i fronti."
L'ex giocatore ha poi aggiunto che la situazione richiede un intervento radicale e immediato. "Non bastano piccoli aggiustamenti", ha affermato, "serve una rivoluzione completa, dalla presidenza alla panchina, passando per la dirigenza e l'area tecnica. Solo così si potrà ripartire e riportare il Milan ai fasti di un tempo."
Le parole di Silvestrin hanno suscitato un ampio dibattito tra i tifosi milanisti, molti dei quali condividono le sue preoccupazioni. La pressione sulla dirigenza è dunque destinata ad aumentare ulteriormente, con Silvestrin che si è fatto portavoce di un malcontento diffuso e profondo.
Le dichiarazioni dell'ex giocatore rappresentano un duro colpo per l'immagine del club, già alle prese con una stagione difficile. Rimane da vedere come la società risponderà alle accuse e se saranno intraprese azioni concrete per risolvere la crisi. La situazione è sicuramente complessa e delicata, e il futuro del Milan appare ancora incerto.
