Stop ai permessi studio per docenti e ATA: solo attività formative mirate
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Il Ministero dell'Istruzione ha chiarito i criteri per l'erogazione dei permessi per diritto allo studio destinati ai docenti e al personale ATA. Una novità importante riguarda l'esclusione di alcune attività precedentemente considerate valide. Non saranno più concessi permessi per la mera attività di studio individuale o per la frequenza di lezioni asincrone.
Questa decisione mira a garantire una maggiore efficienza nell'utilizzo di tali permessi, riservandoli a percorsi formativi strutturati e riconosciuti, che possano effettivamente migliorare le competenze professionali del personale scolastico e, di conseguenza, la qualità dell'insegnamento. La scelta di escludere le attività asincrone e lo studio individuale, seppur meritevoli di attenzione, si basa sulla necessità di definire con precisione il confine tra formazione professionale e attività di aggiornamento personale.
La circolare ministeriale specifica che saranno considerati validi solo i permessi per attività formative che presentino un programma dettagliato, un percorso ben definito e un attestato di partecipazione finale. Si tratta di una scelta che punta a valorizzare percorsi formativi di alta qualità, che possano apportare un reale beneficio all'attività didattica e alla crescita professionale dei docenti e del personale ATA.
La decisione è stata accolta in modo diverso dagli interessati. Alcuni apprezzano la maggiore chiarezza e la maggiore attenzione alla qualità della formazione, mentre altri lamentano una maggiore rigidità nell'accesso ai permessi, limitando le possibilità di aggiornamento professionale. Resta comunque la necessità di definire con precisione quali attività formative rientrino nei criteri stabiliti, evitando ambiguità e garantendo un'equa applicazione delle norme.
Il Ministero si impegna a fornire maggiori dettagli e chiarimenti nelle prossime settimane, al fine di garantire una corretta interpretazione delle nuove disposizioni. L'obiettivo finale rimane quello di sostenere la crescita professionale del personale scolastico, garantendo al contempo un utilizzo efficiente delle risorse pubbliche.