Istruzione

Supplenze sostegno 2025: solo fino ad agosto o giugno

Chiarezza sulle supplenze per il sostegno nel 2025: non è prevista la proroga fino al termine delle lezioni. Il Ministero …

Supplenze sostegno 2025: solo fino ad agosto o giugno

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Chiarezza sulle supplenze per il sostegno nel 2025: non è prevista la proroga fino al termine delle lezioni. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha confermato che gli incarichi avranno validità esclusivamente fino al 31 agosto o al 30 giugno 2025, a seconda della data di scadenza indicata nel contratto. Questa precisazione chiarisce definitivamente i dubbi sorti tra i docenti impegnati con incarichi di supplenza. Molti insegnanti, infatti, speravano in una proroga automatica fino alla conclusione delle attività didattiche, come avvenuto in alcuni casi negli anni precedenti. Questa scelta, però, non è stata confermata per il 2025.

La decisione del Ministero si basa sulla necessità di garantire una maggiore stabilità e certezza nel sistema scolastico, permettendo una pianificazione più accurata delle nomine e delle assegnazioni per l'anno scolastico successivo. La scadenza al 31 agosto o 30 giugno consentirà, infatti, di avviare con maggiore tempestività le procedure di reclutamento per il nuovo anno scolastico, garantendo una copertura più efficace dei posti vacanti e disponibili. I docenti interessati dovranno quindi prepararsi alla possibile ricerca di un nuovo incarico a partire dalle date indicate.

La conferma di questa disposizione è stata accolta con reazioni contrastanti all'interno del corpo docente. Mentre alcuni apprezzano la chiarezza e la tempestività della comunicazione, altri esprimono preoccupazione per le possibili difficoltà che potrebbero incontrare nella ricerca di un nuovo impiego, soprattutto in considerazione delle difficoltà legate alla mobilità e alla copertura delle cattedre nel nostro Paese. Il sindacato ANIEF ha rilasciato un comunicato stampa esprimendone preoccupazione e si sta adoperando per fornire assistenza e supporto ai docenti interessati.

In definitiva, la decisione del Ministero, anche se potenzialmente fonte di disagio per alcuni insegnanti, mira a migliorare l'organizzazione generale del sistema scolastico, assicurando una maggiore chiarezza e prevedibilità nel lungo termine. La situazione, tuttavia, evidenzia la precarietà che ancora caratterizza una parte significativa del comparto della scuola pubblica italiana, e rende evidente la necessità di politiche più incisive a sostegno del personale docente e di una riforma strutturale del sistema di reclutamento.

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