Tasse sul tabacco: un deterrente efficace?
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In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, la Fondazione Veronesi e l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ribadiscono con forza l'efficacia delle tasse come strumento per ridurre il consumo di sigarette.
Secondo le due organizzazioni, aumentare il costo del tabacco rappresenta una misura concreta ed efficace per disincentivare, soprattutto tra i giovani, l'inizio del fumo e per aiutare i fumatori a smettere. L'imposta sul tabacco, infatti, incide direttamente sulla capacità di acquisto, rendendo il vizio meno accessibile, soprattutto per le fasce di popolazione più vulnerabili.
Numerosi studi internazionali hanno dimostrato una correlazione inversa tra il prezzo delle sigarette e il consumo di tabacco. Aumentare le tasse, quindi, non è solo una fonte di entrate per lo Stato, ma anche uno strumento di salute pubblica fondamentale per ridurre l'incidenza di malattie correlate al fumo, come il cancro ai polmoni, le malattie cardiovascolari e le malattie respiratorie croniche.
La Fondazione Veronesi e l'AIOM sottolineano l'importanza di una politica fiscale mirata e incisiva, che consideri non solo l'aspetto economico, ma anche quello sanitario e sociale. Un'azione coordinata tra istituzioni, organizzazioni sanitarie e società civile è fondamentale per contrastare efficacemente il consumo di tabacco e promuovere stili di vita sani.
Oltre all'aumento delle tasse, le due organizzazioni promuovono anche altre strategie di contrasto al fumo, come campagne di sensibilizzazione mirate, programmi di supporto alla cessazione del fumo e un maggiore controllo sulla vendita di tabacco ai minorenni. La lotta al tabagismo richiede un approccio multiforme e coordinato per ottenere risultati significativi e proteggere la salute pubblica.