Trapani: Cinque arresti per corruzione nel cimitero
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Un'inchiesta della Procura di Trapani ha portato a cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di corruzione legata alla gestione del cimitero cittadino. L'operazione, condotta dai Carabinieri, ha svelato un sistema di illeciti che avrebbe coinvolto diversi personaggi, tra cui dipendenti comunali e imprenditori. Le indagini, avviate diversi mesi fa, si sono concentrate su presunte irregolarità nelle assegnazioni di lavori e nella gestione delle concessioni cimiteriali. Secondo l'accusa, sarebbero state favoriate alcune imprese, a discapito di altre, attraverso il pagamento di tangenti e favori. Le accuse, al momento, sono ancora nell'ambito delle indagini preliminari e gli indagati godono della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Le intercettazioni telefoniche e ambientali sarebbero state fondamentali per ricostruire il quadro delle presunte attività illecite. Gli inquirenti hanno acquisito una vasta documentazione contabile e amministrativa per provare i reati contestati. L'operazione rappresenta un duro colpo alla corruzione nella pubblica amministrazione trapanese, con l'impegno delle autorità a contrastare ogni forma di illegalità che danneggia la collettività. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per accertare eventuali responsabilità ulteriori. Gli arresti sono stati eseguiti nelle prime ore del mattino e gli indagati sono ora a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. L'amministrazione comunale ha espresso piena collaborazione con le forze dell'ordine, dichiarando di adoperarsi per garantire la trasparenza nella gestione dei servizi pubblici. Le indagini proseguono per accertare l'esatta entità dei danni economici e le eventuali responsabilità di altre persone coinvolte nel presunto giro di corruzione. Il sindaco di Trapani ha espresso soddisfazione per l'attività investigativa, sottolineando la necessità di garantire la legalità nella gestione della cosa pubblica.