Trump minaccia il Canada: "Non è in vendita? Vedremo"
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La tensione tra Stati Uniti e Canada sale alle stelle. Oggi, 6 maggio, le negoziazioni commerciali tra le due nazioni sono state segnate da un'aspra dichiarazione di Donald Trump rivolta al governatore della Banca del Canada, Stephen Poloz. A margine di un incontro incentrato su dazi e tariffe, Trump ha lanciato una frase sibillina e minacciosa: "Il Canada non è in vendita? Vedremo".
Questa dichiarazione, rilasciata senza ulteriori dettagli, ha subito scatenato reazioni preoccupate a Ottawa e sui mercati internazionali. Gli esperti temono che possa preludere a nuove misure protezionistiche da parte dell'amministrazione americana, con possibili conseguenze devastanti per l'economia canadese, fortemente integrata con quella statunitense.
La frase di Trump segue una serie di tensione crescenti tra i due paesi, in particolare in merito agli accordi sul legname, sull'alluminio e sul latte. Il Canada ha sempre ribadito la sua opposizione alle politiche protezionistiche di Trump, accusando gli Stati Uniti di pratiche commerciali sleali.
La dichiarazione di Trump non ha fornito alcun dettaglio su quali azioni concrete potrebbero essere intraprese. Tuttavia, l'ambiguità della frase alimenta l'incertezza e la speculazione. Alcuni analisti ipotizzano che potrebbe trattarsi di una mossa di pressione per ottenere concessioni dal Canada nelle trattative commerciali in corso. Altri, più pessimisti, temono una escalation della guerra commerciale, con l'imposizione di nuovi dazi o sanzioni.
Il mercato azionario ha reagito con volatilità alla notizia, riflettendo l'incertezza generata dalle parole di Trump. L'attenzione ora si concentra sulla risposta ufficiale del governo canadese e sulle possibili contromisure che Ottawa potrebbe adottare per proteggere la propria economia.
La situazione resta fluida e richiede un attento monitoraggio. Le prossime ore saranno cruciali per capire se la dichiarazione di Trump rappresenta una vera e propria minaccia o una semplice strategia di negoziazione. L'impatto sulle borse globali e sul commercio internazionale è potenzialmente significativo.