Ue blocca fondi all'audiovisivo: Emiliano parla di danno gravissimo
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Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha denunciato un grave danno derivante da un blitz dell'Unione Europea che ha bloccato i fondi destinati al settore audiovisivo. Secondo Emiliano, questa decisione rappresenta un duro colpo per il settore in Puglia e in Italia, compromettendo progetti importanti e l'occupazione di numerose persone.
Emiliano ha espresso forte preoccupazione per le conseguenze di questa improvvisa sospensione dei finanziamenti, sottolineando l'importanza strategica del settore audiovisivo per lo sviluppo economico e culturale del territorio. Ha inoltre evidenziato l'impegno profuso nella realizzazione dei progetti bloccati, frutto di un attento lavoro di pianificazione e di collaborazione tra istituzioni e operatori del settore.
La decisione dell'Ue, secondo quanto riferito dal governatore, non sarebbe stata preceduta da un adeguato dialogo o da una chiara spiegazione delle motivazioni. Questa mancanza di trasparenza ha acuito la preoccupazione di Emiliano, che ha chiesto un immediato intervento per sbloccare la situazione e garantire la continuità dei progetti finanziati. La richiesta è stata rivolta alle istituzioni europee, ma anche al governo italiano, sollecitando un'azione congiunta per tutelare il settore e gli operatori coinvolti.
Il governatore ha annunciato di voler intraprendere ogni iniziativa possibile per risolvere la situazione e scongiurare il rischio di una crisi irreversibile nel comparto audiovisivo pugliese. L'impatto negativo potrebbe non limitarsi solo all'aspetto economico, ma anche a quello sociale e culturale, mettendo a rischio un importante settore che contribuisce alla crescita del territorio e alla promozione della sua immagine a livello internazionale. L'auspicio di Emiliano è che l'Ue riveda al più presto la sua decisione, offrendo una soluzione che consenta la prosecuzione dei progetti bloccati e l'utilizzo dei fondi stanziati.
La vicenda mette in luce la fragilità del settore audiovisivo di fronte a decisioni istituzionali impreviste e la necessità di una maggiore trasparenza e dialogo tra le istituzioni europee e gli attori coinvolti a livello nazionale e regionale.