Ue contro Usa: 21 miliardi di dazi e stretta sui digitali
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L'Unione Europea ha annunciato contromisure per un valore di 21 miliardi di euro in risposta alle politiche commerciali statunitensi considerate illegittime. La decisione, presa dalla Commissione Europea, mira a contrastare i dazi imposti dagli Stati Uniti su prodotti europei, in particolare nel settore dell'acciaio e dell'alluminio. Queste contromisure, che entreranno in vigore a breve, colpiranno una vasta gamma di prodotti americani importati nell'Ue.
Oltre ai dazi, l'Ue sta valutando una stretta sulle aziende tecnologiche statunitensi che operano nel mercato digitale europeo. Bruxelles sta esaminando attentamente le pratiche commerciali di queste aziende, sospettando possibili violazioni delle norme antitrust e della concorrenza. Si parla di un'imminente revisione del quadro normativo, che potrebbe portare a nuove regolamentazioni e sanzioni per le società americane che non si conformeranno alle nuove regole.
La decisione dell'Ue rappresenta una escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Le tensioni tra i due blocchi sono aumentate negli ultimi anni, con accuse reciproche di pratiche commerciali sleali e protezionismo. Questa nuova offensiva europea evidenzia la determinazione di Bruxelles a difendere gli interessi delle sue imprese e dei suoi cittadini.
La Commissione ha sottolineato che le contromisure adottate sono proporzionate alla gravità delle violazioni commesse dagli Stati Uniti. L'obiettivo non è quello di scatenare una guerra commerciale, ma di ottenere una modifica delle politiche statunitensi e un ripristino di un ambiente commerciale più equo e trasparente. Tuttavia, l'Ue si dice pronta a prendere ulteriori provvedimenti se gli Stati Uniti non cambieranno atteggiamento.
Gli esperti prevedono che questa decisione avrà un impatto significativo sulle relazioni commerciali transatlantiche. Le contromisure potrebbero portare a ritorsioni da parte degli Stati Uniti, intensificando ulteriormente il conflitto. Le implicazioni per le imprese di entrambi i lati dell'Atlantico sono considerevoli, con possibili conseguenze negative sulla crescita economica e sull'occupazione.