Giustizia

Uss non verrà sentito a distanza: il giudice di Milano dice no

Un giudice di Milano ha respinto la richiesta di audizione a distanza per Artem Uss, figlio di un ex governatore …

Uss non verrà sentito a distanza: il giudice di Milano dice no

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Un giudice di Milano ha respinto la richiesta di audizione a distanza per Artem Uss, figlio di un ex governatore russo. La decisione, presa nel corso di un'udienza preliminare, ha suscitato immediate reazioni. La difesa aveva chiesto di poter sentire Uss, attualmente latitante, tramite videoconferenza, motivando la richiesta con difficoltà logistiche e di sicurezza. Tuttavia, il magistrato ha ritenuto che fosse necessaria la presenza fisica di Uss per garantire il regolare svolgimento del processo e la piena efficacia dell'accertamento dei fatti. La decisione rappresenta un colpo per la difesa che ora dovrà affrontare nuove sfide per portare avanti la propria strategia processuale. Si tratta di un caso complesso e delicato, che coinvolge questioni di estradizione e di diritto internazionale, rendendo ancora più difficile la già precaria situazione processuale. La presenza fisica di Uss è ritenuta fondamentale per una corretta valutazione del suo ruolo nei fatti contestati. Il giudice ha sottolineato l'importanza di un confronto diretto, ritenendo che l'audizione a distanza potesse compromettere la completezza dell'istruttoria. La decisione apre nuovi scenari sul prosieguo del processo, lasciando in sospeso la questione sulla possibile estradizione di Uss. La difesa ha annunciato la possibilità di presentare ricorso contro la decisione del giudice. La vicenda continua a tenere banco e riveste un'importanza notevole per le implicazioni geopolitiche e legali che comporta. Le prossime udienze saranno cruciali per definire il futuro di questa complessa controversia giudiziaria. La questione sollevata pone l'accento su un dibattito sempre più attuale, ovvero l'equilibrio tra esigenze di efficienza processuale e garanzie del diritto di difesa nei casi che vedono coinvolti imputati latitanti. La sentenza del giudice milanese rappresenta quindi un importante precedente in questo campo.

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