Usura a Torino: Fratelli arrestati, tassi al 300% e soldi nel muro
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Un'operazione della Guardia di Finanza di Torino ha portato all'arresto di due fratelli accusati di usura aggravata. L'inchiesta, durata diversi mesi, ha svelato un'attività criminale con tassi di interesse da capogiro, che arrivavano fino al 300% annuo. Le vittime, persone in difficoltà economiche, si sono rivolte ai fratelli per ottenere prestiti di piccole somme, sprofondando poi in un vortice di debiti impossibili da estinguere.
Le indagini hanno rivelato un metodo operativo ben collaudato. I fratelli, infatti, non si limitavano ad applicare tassi usurari, ma ricorrevano anche a minacce e intimidazioni per recuperare il denaro. La Guardia di Finanza ha documentato numerosi episodi di estorsione, con le vittime costrette a cedere beni o a sottostare a condizioni sempre più umilianti.
La scoperta più sorprendente è avvenuta durante la perquisizione delle abitazioni dei fratelli. Nascosti all'interno di un muro, gli investigatori hanno rinvenuto un ingente quantitativo di denaro contante, frutto delle attività illecite. Il denaro, che ammonta a diverse decine di migliaia di euro, è stato sequestrato insieme ad altra documentazione compromettente.
L'arresto dei due fratelli rappresenta un duro colpo al crimine organizzato a Torino. L'operazione dimostra l'efficacia dell'azione investigativa delle forze dell'ordine nel contrastare l'usura, un fenomeno che colpisce le fasce più deboli della popolazione. L'inchiesta continua per accertare l'eventuale coinvolgimento di altre persone e per ricostruire completamente la rete di rapporti criminali.
Il Procuratore della Repubblica di Torino ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando l'importanza della lotta all'usura come strumento di tutela sociale. L'operazione, inoltre, lancia un messaggio chiaro e inequivocabile a chi si macchia di simili reati: le forze dell'ordine sono sempre vigili e pronte ad intervenire per garantire la giustizia.
