Zaia contro visita scolastica in moschea: "Nessuna preghiera imposta!"
I
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è intervenuto duramente sulla vicenda della visita di una scuola dell'infanzia a una moschea locale. Zaia ha espresso forte disapprovazione, definendo l'accaduto un superamento del limite. Secondo il governatore, è inaccettabile che i bambini siano esposti a pratiche religiose senza il consenso esplicito dei genitori.
Zaia ha sottolineato l'importanza della laicità dello Stato e del rispetto della libertà religiosa, ma ha ribadito con fermezza che le istituzioni scolastiche non devono imporre alcuna pratica religiosa ai bambini. La neutralità religiosa nelle scuole è un principio fondamentale che deve essere garantito, ha affermato. L'episodio, ha aggiunto, solleva serie questioni sul ruolo della scuola nella formazione dei più piccoli e sulla tutela dei diritti dei genitori.
La posizione di Zaia è stata nettamente critica, evidenziando come la visita in moschea, se non adeguatamente contestualizzata e concordata con le famiglie, possa essere percepita come una forma di proselitismo non accettabile all'interno di un contesto scolastico. Il governatore ha richiesto una indagine approfondita per accertare le circostanze dell'accaduto e per evitare che simili episodi si ripetano in futuro. Zaia ha ribadito il suo impegno a difendere i valori costituzionali e a garantire che la scuola resti un luogo di formazione aperto e inclusivo, ma nel rispetto delle libertà individuali e delle scelte familiari.
La vicenda ha suscitato un ampio dibattito pubblico, dividendo l'opinione pubblica tra chi sostiene il diritto delle scuole a promuovere l'apertura interculturale e chi, invece, ritiene che la visita in moschea abbia superato i limiti dell'educazione laica e impartita senza il consenso dei genitori. L'episodio ha acceso il faro su un tema delicato, quello del rapporto tra scuola, religione e libertà di scelta delle famiglie, ponendo l'attenzione sull'importanza di un dialogo costruttivo e di chiare linee guida per evitare future controversie simili.